Molte mamme utilizzano il congedo parentale proprio nel periodo estivo per poter stare con i bambini, e per legge ne possono usufruire entro gli otto anni di vita del bambino ma a diverse retributive condizioni.
Quando si ha la possibilità di avere dei nonni disponibili e in grado di tenere a bada i piccoli, possono essere ingaggiati, magari anche in trasferta al mare. Il che non sarebbe male visto che i genitori potrebbero ritornare a vivere da coppia durante la settimana e da genitori nel we!
In alternativa si può ricorrere ad una tata o baby sitter. Cerco è che è difficile trovare qualcuno di fidato che riesca a trovarsi subito in sintonia con il bambino e la mamma!
Un’altra soluzione è quella dei campi estivi, che soprattutto in città rappresentano una continuazione della scuola. Difatti le stesse scuole private creano dei programmi estivi per chi rimane in città. Anche se si può valutare anche quelli organizzati dai circoli sportivi, che offrono strutture più ampie in termini di impianti e varietà di sport.
Ma l’idea che mi piace di più, ma che sicuramente è la più difficile da realizzare è la come la chiamo io “cooperativa estiva” per bambini di almeno di 5 anni o comunque autonomi, un gruppo di più mamme (3/4) infatti potrebbero dividersi i giorni in cui garantire la gestione del gruppo dei bambini. Non devono necessariamente essere le stesse mamme a coprire la giornata ma anche persone delegate, come nonni, zie o baby sitter, sapientemente istruiti sulle attività da fare. Segreto del successo è la massima affidabilità delle persone che partecipano.